Vues et vécus en Algérie et ailleurs. Forum où au cours des jours et du temps j'essaierai de donner quelque chose de moi en quelques mots qui, j'espère, seront modestes, justes et élégants dans la mesure du possible. Bienvenue donc à qui accède à cet espace et bienvenue à ses commentaires. Abdelmalek SMARI
ATTO III
Scena I
Un giardino pubblico. E’ quasi notte. Rauf e Hamid sono seduti. Ognuno ha una bottiglia di birra. Hamid ride forte.
Rauf (Rimproverandolo) Perché ridi? Che ti fa ridere in un'espressione come questa? Io la trovo geniale. (Hamid ride ancora più forte. Anche Rauf ride) Vedo che la birra ha cominciato a produrre effetto nella tua testa.
Hamid (smette di ridere e risponde) Parli di dignità mentre sei in questa situazione (ride di nuovo con scossoni sfrenati).
Rauf (Smette di ridere per canterellare)
Come il cavallo,
il cavaliere, maledice,
maledetta sia
questa vita
dove il sognare è tormento
e il vivere stanca.
(Smette per commentare) È così, caro mio, chi vuole la grandezza deve soffrire per conquistarla.
Hamid Ti diverti? (e con malizia) Mi puoi mostrare in questo momento la tua grandezza? Oppure l’hai lasciata nella tua tana da barboni?
Rauf (Scherza) Non vedi? La sto sorseggiando in queste gocce squisite.
Hamid Stai delirando (ride). La birra comincia a darti alla testa. (Deglutisce qualche sorso, schiocca la lingua mentre passa Claudia che non li vede, fischia. Rauf cerca di farlo tacere).
Hamid Ha paura di noi, come se fossimo cannibali!
Rauf È possibile che una ragazzina non abbia paura al buio, in un giardino quasi deserto, popolato da sciacalli come te, specie in questi momenti dell'odiosa equazione sicurezza/immigrati? Ma chi se ne frega? (Ride a bassa voce) Ah, se ti vede Roberto... e lui che crede che tu sia il padre Pio dell'islam!
Hamid (Scoppiando in una risata e ridendo ancora) Sei ubriaco. Quante bottiglie hai vuotato?
Rauf (Conta le bottiglie vuote) Ma, sei uno stronzo. Perché gli fai queste orrende corna?
Hamid (Ride) Ma scusa, non era quello che lui voleva? È colpa mia se mi ha ridotto alla piatta categoria di homo islamicus e poi ci ha creduto: un'effigie senza storia, senza soggettività, senza personalità, senza originalità, senza libertà né capacità d'intendere e scegliere, di volere e schierarmi... lasciamo perdere... Ehi, non approfittare per contare le mie.
Rauf Hai le tue bottiglie ed io le mie.
Hamid Adesso fai il poeta?
Rauf Stile-Corano. Mi piace il Corano. Cerco sempre di imitarlo nei miei tentativi di creazione poetica.
Hamid Non profanare il Corano.
Rauf Chi di noi due lo prende in giro, tu che trascorri la settimana ebbro e poi vai il venerdì a fare la preghiera oppure io che me ne ispiro per creare delle belle poesie?
Hamid Tu preferisci la poesia alla preghiera? Sei contro la preghiera? (Tace, poi scoppia a ridere clamorosamente). È meglio che tu smetta di bere. Non sei più capace di capire ciò che ti si dice e ciò che dici. Quante bottiglie hai vuotato? Contale!
Rauf Le ho già contate, le mie, ma non te lo dico. Devi dire, prima tu, quante bottiglie hai svuotato.
Hamid Perfetto, facciamo testa e croce. Parto da me: conto fino al dieci. Colui su cui il dieci casca, deve dire il risultato.
Rauf (Conta a bassa voce) No! Non ci sto. Così m’inganni.
Hamid Va bene, facciamo testa e croce.
Rauf Benissimo. Prima contiamo noi stessi e l’insieme delle bottiglie ancora piene e quelle svuotate. Se il numero cade su di te cominci tu, se cade su di me comincio io. Va bene?
Hamid (Ride) E se il numero cade su una bottiglia?
Rauf Ho pensato anche a questo. Ogni volta che cade su una bottiglia la togliamo via.
Hamid (Ride) E se cade su di te?
Rauf Ma sei scemo. Abbiamo già pensato a questo. Invece tira fuori le tue bottiglie. Prima tu. Perché io ho avuto per primo l’idea.
Hamid (Serio) Mai nella mia vita ho accettato che mi dessero degli ordini. E se ho accettato di fare questa vita precaria è per non essere preda di un dittatore come te.
Rauf Ed io, cosa credi che stia a fare qui? Pensi, anche tu come il resto del gregge, che sia venuto qui per il gran banchetto?
Hamid Io non accetterò mai la dittatura di un altro. È stato per questo motivo che sono esiliato.
Rauf Senza di me, non sei capace neppure di fare un testa e croce.
Hamid Bravo Archimede!
Rauf Sei tu Archimede.
Hamid No! Ti ringrazio, ma preferisco Hamid (ride forte). Si vede, amico mio, che non reggi più la birra. Quante bottiglie hai bevuto finora? Mi sembra che sia il caso di fermarti. Hai bevuto tanto da confonderti...
Rauf Da vedere il gallo asino (Hamid ride forte) la ba'ra [feci] cammello, (Hamid continua a ridere), il chicco di grano duomo, una bottiglia due (Hamid ride) e Hamid dieci
Rauf (Ride, poi come se si fosse risvegliato) Ora basta. Dimmi quante bottiglie hai bevuto?
Hamid: Te lo dirò quando le avrò contate.
Hamid e Rauf (tacciono insieme e all'unisono) Buonasera.
Giovanni (Un amico di Roberto, conosce anche Rauf. Riconoscendo quest'ultimo si avvicina a loro) Buonasera. Che fate qui?
Rauf (Accenna alla bottiglia con un sorriso) Le teniamo compagnia.
Giovanni Ollamadonna! Quante bottiglie avete bevuto?!
Rauf (Alza le spalle) Boh, non lo so.
Hamid (A Rauf, con malizia) E contale!
Rauf E perché non le conti tu?
Hamid Fallo tu.
Giovanni Non sapete contare?
Rauf I numeri sono una nostra invenzione, lo sai?
Giovanni I numeri sono tanti. Lo sai? Ci sono quelli indiani, i romani, gli aztechi... anche quelli che i megalomani e i raconta-balle danno... la lista è lunga. Avete bevuto troppo.
Hamid (A Rauf) Hai visto? Perfino lui si è ubriacato... per essersi avvicinato a te?!
Rauf Da vedere il gallo asino... Ma... (tace per un po’) chi ha detto che sono ebbro?
Hamid Lo dice lui.
Rauf (Alzandosi in piedi, rivolto a Giovanni) Guarda, è vero che sono ebbro?
Giovanni (In tono divertito) E tu che ne dici?
Rauf Io vedo che non sono ebbro.
Giovanni Dunque non sei ebbro.
Rauf (A Hamid) Hai visto? È la prima volta che il mondo mi dà ragione e mi rende giustizia.
Hamid Tu sei tanto ubriaco da vedere in lui il mondo.
Giovanni (Fa per andare via e poi ritorna) Mi raccomando. Divertitevi ma fate i bravi. Ciao.
Rauf Ciao. Ma prima di andare via t'insegno un trucco per distinguere un ubriaco da uno che non lo è. Adesso mi reggerò su una gamba sola: se cado sono ubriaco. Aspetta eh?!
(Fa tre tentativi).
Rauf Aspetta, eh... Aspetta eh… un attimo ancora. Aspetta eh… ecco (imperterrito continua le sue dimostrazioni fallimentari).
Giovanni (sorride) Ciao (Esce).
Scena II
Claudia sorride a Rauf. Lui è vicino a lei, anche lui sorridente. Porta degli occhiali scuri.
Rauf Sono Rauf... vorrei conoscerti. Sai che abbiamo un amico comune, Roberto?
Claudia Claudia, lieta di conoscerti. Ah, Roberto, cara persona, né? (Sempre sorridendo) Ma togli via questi occhiali (glieli toglie con delicatezza). Ecco. Dio, che occhi belli hai! (Rauf è meravigliato). E’ un peccato che tu li nasconda.
Rauf (Butta la meraviglia sullo scherzo) Li nascondo dagli sguardi indiscreti...
Claudia (Con tono scherzoso): Di', sei sposato?
Rauf No.
Claudia Ovviamente è una scelta.
Rauf Non è così. Non ho ancora incontrato una donna...
Claudia … che fa per te?
Rauf Magari fosse quello il problema, veramente sono timido. Non so corteggiare le donne.
Claudia Mille donne potrebbero innamorarsi di te, non ti devi aspettarti delle avance. Prendi tu piuttosto l’iniziativa.
Rauf (Con tono più sicuro) Tu accetteresti di sposarmi? Cosa te lo impedisce? C’è qualcosa che non va? Perché sono straniero? ... io non credo alle frontiere.
Claudia (Con civetteria) Quando una donna s’innamora di un uomo cancella le frontiere.
Rauf Mi piaci davvero. (La fissa) I tuoi bellissimi occhi mi hanno liberato già un po' dalla mia timidezza. Certo siamo ancora al primo minuto di conoscenza...
Claudia Sono sposata.
Rauf (Fa cascare le braccia in un gesto teatrale. Raffreddato) Peccato... Scusa. Volevo dire... Sono stato sciocco.
Claudia Sei stato un po’ impaziente ma restiamo amici, no?
Rauf (Impacciato) Scusami...
Claudia (Mette la sua mano in tasca, mentre Rauf la osserva. Tira fuori un pacchetto di chewin-gum che le cade. Rauf si china insieme a lei. Lei tiene in mano il pacchetto vuoto mentre Rauf vi fa scivolare i chewin-gum uno per uno. Con voce sensuale) Come sei bravo a mettere dentro! (Rauf sorride). L’hai fatto più volte, no?
Rauf È proprio un peccato che tu sia sposata! Non voglio crederci. Ho tanta voglia di te. Vorrei rapirti. Quando ti sei sposata?
Claudia Tredici anni fa.
Rauf Non ci credo. Sei giovanissima, avrai vent'anni anni... ma che ne pensi del matrimonio adesso?
Claudia È una bellissima esperienza per chi ama la vita super-calma. Invece per gli altri sono due marroni eterni.
Rauf Questo può valere per chi l’ha sperimentato. Io invece non l’ho mai provato.
Claudia Cosa aspetti? Ci sono sicuramente delle donne che ti desidererebbero, le donne non sono orche!
Rauf Non hai qualche consiglio?
Claudia I bar, i giardini e soprattutto le discoteche. La discoteca è il luogo più adatto per queste cose.
Rauf (Fra sé) È un sogno! Credo che una stella in cielo mi sia più accessibile di una bella ragazza in terra.
Claudia (Cambiando il discorso) Che lavoro fai? Quali sono i tuoi desideri?
Rauf Un lavoro, non ce l'ho, ma ti dico un mio grandissimo sogno. Voglio lavorare, lavorare e guadagnare soldi fino a diecimila euro, non di meno né di più.
Claudia (Incredula) Dici così perché sei sicuro di non riuscire a radunare quella somma.
Rauf Appena arrivato in Italia mi sono fatto questa promessa e non ci rinuncerò.
Claudia Tutti ci promettiamo qualcosa ma non è detto che ogni promessa debba essere realizzata.
Rauf È legittimo per te dubitare, ma io ci credo.
Claudia (Andandosene) In bocca al lupo!
Rauf Ci vediamo!
Scena III
Claudia, in riva al laghetto del giardino, con Roberto.
Roberto Bella giornata?!
Claudia Sì. È una bella giornata che piace soprattutto agli artisti e ai poeti.
Roberto Ho conosciuto un giovane poeta.
Claudia Anch'io ne ho incontrato uno, che però cerca di conoscere una donna.
Roberto Il mio poeta era un vero poeta! Una volta ha scritto una poesia, anche se non riuscivo a leggerla!
Claudia Il mio invece era un poeta in fieri. Ho notato nelle sue parole e immagini i segni di un vero talento. Ho notato anche una certa eccentricità. Era triste, malinconico o forse un po' patetico. Ma aveva un suo delirio: immagina che sta cercando di accumulare diecimila euro, non di meno e non di più! Pare che rifiuterebbe se qualcuno gli desse una somma anche superiore, tuttavia diversa da diecimila euro!
Roberto Ma va! Le persone sono capaci di strisciare per un soldo, figuriamoci davanti a quella somma enorme per lui!
Claudia Il buffo è che è uno straniero!... ha bisogno di soldi!
Roberto Appunto.
Claudia (Pensandoci un po’) Ti piace giocare?
Roberto Certo, ma come?
Claudia Semplice. Se lo vedi ancora offrigli una somma di denaro convincendolo della tua serietà.
Roberto Studierò bene la cosa (poi tace e riprende) perché no? Abbiamo il diritto di divertirci anche noi, no?
Claudia Troverò qualcosa che ti aiuti a convincerlo.
Roberto Facciamo un piano.
Claudia (La faccia come illuminata da un’idea) Gli ho detto che ero sposata e gli è dispiaciuto. Sarà felicissimo se mi saprà invece nubile o divorziata, comunque pronta a seguirlo.
Roberto Che bella idea! Ci cascherà senz'altro.
Claudia Tu come l’hai conosciuto? Io l'ho conosciuto di recente. Lo vedevo spesso nei giardini. A proposito, ha saputo se eri ricco o no?
Roberto Non abbiamo parlato molto... ci conosciamo appena. (I due amici sprofondano in un silenzio. Poi Roberto dice) Ci penseremo, e nei prossimi giorni decideremo come e cosa fare.
Claudia Va bene.
Roberto (Tra sé e sé) Mmmm..
Claudia Cosa?
Roberto Niente, ci vediamo!
Scena IV
Nel giardino. Roberto va verso Rauf che, con gli occhiali scuri, è intento sul quaderno.
Roberto Ancora?! È una poesia lunghissima! È un poema!
Rauf Il problema non è la lunghezza, ma la qualità. Voglio che sia una poesia della vita. So che è difficile, ma la voglio.
Roberto Sei riuscito a conoscere qualche donna?
Rauf No!
Roberto Cosa aspetti? Sei bello, giovane, intelligente, hai tutto quello che può piacere a una donna...
Rauf Ho sentito già delle parole del genere (poi tra sé e sé), ma dove... dove…? E di recente. Porca la miseria! Ecco, da una signora che viene anche lei qui col suo cane.
Roberto Hai visto che ho ragione?
Rauf Sì. Il mondo appartiene agli audaci, ed io sono timido.
Roberto Cosa manca a te per esserlo? Sei bello, giovane, intelligente, hai una casa, un lavoro...
Rauf Tutto ciò però non mi è servito a niente.
Roberto Mi dispiace, se posso aiutarti in qualche modo.
Rauf (Lo guarda con diffidenza e sorride) devo crederti? No, ti ringrazio di tutto cuore... Per me la solitudine è un problema senza soluzione.
Roberto Cercati un cane...
Rauf (Categorico) No! Che idea! Preferisco vivere da solo piuttosto che avere per compagnia un cane puzzolente. Toh, oggi per esempio, ho incontrato una vecchia amica. L'ho molto amata, anzi ne sono ancora innamorato. Ma lei se ne frega del tutto. Ormai è diventata sinonimo della mia solitudine: appena la vedo o ci penso, mi viene in mente la solitudine e il suo orrore.
Roberto Sei giovane, dimenticherai.
Rauf (Deciso) Non voglio dimenticarla.
Roberto C’è speranza che ritorni? Posso fare qualcosa per aiutarti?
Rauf Ora lei vive con un altro...
Roberto Una valida ragione per dimenticarla! Se è andata con lui, si vede che con lui è felice. Può darsi che tu sia sincero, ma questo tuo desiderio che tu chiami amore è un sentimento primitivo, possessivo, ecco orientale... qui da noi non regge.
Rauf È un problema di logica, secondo te? Cioè, da una parte l’amo, dall’altra le rifiuto la felicità solo perché l'ha trovata con un altro uomo? È vero, è una contraddizione.
Roberto È proprio quello che volevo farti capire.
Rauf È la verità! Però a pensarci bene, è una verità di logica, di ragionamento logico… ma secondo te i sentimenti riconoscono questo tipo di logica? Intendo dire queste vampate di passioni che vanno e vengono. No, non c'è logica che tenga. Bisogna solo dare loro retta e soffrire, se dovessimo, in silenzio... o come diceva il poeta bisogna sper sorridere ancora quando il meglio se ne va… Ma che significa la parola amore?
Roberto Non devi guardare dietro, se non vuoi soffrire. Posso aiutarti, se vuoi. Un aiuto anche materiale, concreto, con dei soldi... checché se ne dica Il denaro fa ancora felici.
Rauf Non metto in dubbio la tua sensibilità, ma io non accetto questo tipo di aiuto.
Roberto Il denaro non si rifiuta mai.
Rauf (Con ironia) Davvero? E che ne sai tu? Sei sicuro che non rifiuterei i tuoi soldi?
Roberto (In tono acceso) Certo, anzi sicurissimo. Se c'è un campo in cui gli uomini si assomigliano come due arabi è l'amore infallibile per il vitello d'oro. Quello che cambia tra un popolo e l'altro è il modo di adorare questa bestia.
Rauf (Ridendo) Mi è venuto in mente qualcosa di ridicolo. Un giorno mi sono detto: “Se mai trovassi una grossa somma di denaro, non la prenderei a meno che non corrisponda a diecimila euro” E’ un'idea assurda, ovviamente, come un capriccio.
Roberto Naturalmente dici così perché sai che non è realizzabile.
Rauf Forse, ma finché non se ne presenti l’occasione, non posso provarlo. Parliamo d'altro.
Roberto Non ti ho parlato mai di me? Sai chi sono io? Son un uomo ricco. Ho diverse azioni in banche e assicurazioni. Se vuoi, posso farti anche adesso un assegno.
Rauf (Sorride) Cambiamo argomento, è meglio!
Roberto (Tirando fuori un libretto di assegni e scrivendovi una cifra) Sul serio! Dimmi il tuo nome e cognome.
Rauf Non ci credo. Se è vero quello che dici, per quale motivo mi daresti del denaro e a quali condizioni? (Avvicinandosi al libretto degli assegni) Ventimila euro. Esageri, dai. È uno scherzo! Ma siamo a teatro?
Roberto No, siamo nella realtà. Dimmi il tuo nome. Questa è una piccola somma per me, rispetto a quanto ho.
Rauf È una provocazione. È esagerato. Credi di avermi così?
Roberto Non dirmi che li rifiuti in nome del tuo assurdo capriccio!
Rauf Nel nome di quel capriccio assurdo, io rifiuto.
Roberto Dimmi il tuo nome... Non essere così testardo!
Rauf A che serve il mio nome, quando ho detto di no?
Claudia (Si aggiunge Claudia e si avvicina a Rauf guardando di sbieco Roberto) Ciao, come andiamo?
Roberto Pensa che gli ho proposto (accennando a Rauf) una somma di cui nemmeno Ali Babà sognava... ventimila euro ma lui non li vuole!
Claudia (A Rauf) Davvero? Ma sei matto? Ventimila euro!
Rauf Prima di tutto, non ci credo. Poi, anche se Roberto fosse serio - e non credo che lo sia (volgendosi a guardare Roberto) Non è vero? - io li rifiuto. Ti ricordi cosa mi ero ripromesso? diecimila euro, né di più, né di meno.
Claudia Appunto, se il destino ti ha dato più di ciò che aspettavi, perché rifiuti?
Rauf Veramente non sto rifiutando il danaro, ma sto rifiutando la prepotenza del destino. Voglio obbligarlo a farmi qualche concessione. Ho deciso che la capitolazione non sia a senso unico!
Claudia Sei solo un testardo!
Roberto Piuttosto un pazzo! Dammi il tuo nome e vedrai...
Rauf Molte grazie. Tieni il tuo denaro, ti potrà servire. Ma qualora tu volessi farmi questo dono, devi sapere che la mia ultima parola è diecimila euro, né più, né meno.
Claudia (A Roberto a bassa voce) Sei un vero commediante! Sei stato bravissimo!
Roberto (Anche lui a bassa voce e con aria seria) Ma lo faccio sul serio!
Claudia Serio per Rauf.
Roberto No, ho deciso veramente di dargli quella somma.
Claudia Davvero?
Roberto Non diminuirebbe la mia fortuna. È quasi niente per me. Ho deciso veramente di aiutarlo, ma a modo mio.
Claudia (Di nascosto a Rauf) Dai, digli il tuo nome.
Rauf Ho detto di no. È una questione di principio!
Claudia Che senso ha agrapparsi alla miseria nel nome di una chimera chiamata principio?! Non essere ridicolo, accetta.
Rauf Sono felice quando sfido il destino.
Roberto (Quasi minacciandolo) Se non mi dici il tuo nome, strappo l’assegno.
Claudia No, no. Ti prego, cambierà idea.
Rauf Puoi strapparne un quintale di assegni. Quella carta non significa nulla per me.
Claudia (A Rauf) Perderai molto con la tua sciocchezza. Accetta. È una somma sufficiente per permetterti di vivere bene per anni. Ti ricordi della nostra conversazione? Ti ho nascosto delle cose. Anzi ti ho detto delle falsità: Io non sono sposata, ecco. (Gli mostra le dita della mano destra) Non ti eri accorto che non porto la fede ?
Rauf Mi hai mentito?
Claudia No, no, era un’astuzia per eccitare la tua gelosia.
Rauf E chi mi può garantire che adesso non mi stai raccontando altre balle, magari per stuzzicare questa volta il desiderio del danaro?
Claudia Mi deludi, vorrei che tu mi credessi. Come ti ho detto, sono libera e sono pronta a seguirti. Potremmo cogliere tutt'e due quest’occasione per uscire dalla miseria. Con ventimila euro possiamo aprire un negozietto, vivremo bene e saremo felici. Non fare lo stupido, prendi l'assegno!
Rauf La fortuna è strana, la cacci dalla porta ed entra dalla finestra!
Claudia Basta stupidaggini! Dai, prendilo (mentre gli parla, lo accarezza, lo abbraccia, lo stringe, lo scuote, lo supplica. Rauf è allibito). Ti prego, Rauf. Non deludermi.
Rauf Non capisco più niente. Se Roberto vuole veramente il mio bene perché non vuole darmi solo quello che voglio?
Claudia Cerco di convincerlo, ma se non ci riesco, promettimi di accettare. Dovremo riuscire. Non devi perdere quest’occasione d’oro. Ti prego. (Si rivolge a Roberto) Ha accettato...
Rauf Ho accettato... solo diecimila euro, però.
Roberto Pare che non ci sia nulla da sperare!
Claudia Cretino!
Rauf Perché ventimila, Roberto?
Roberto Perché l'ho deciso io. Ci mancherebbe altro... sono padrone dei miei soldi.
Claudia (Sgomenta) Peccato! (Poi a Roberto) Intesta l'assegno a mio nome. So io come convincerlo!
Roberto Io lo compilo col suo nome e ventimila euro o niente!
Rauf (A Roberto) Conosci le mie condizioni (Roberto strappa l’assegno ed esce).
Claudia (A Rauf) Imbecille, cafone, io non posso seguire un masochista come te! La povertà è orrenda. Col cazzo che seguo o che vengo a vivere insieme a te per tutta la vita!
Rauf Hai ragione, ma non mi considero povero. Divertirmi è la mia ricchezza e la mia consolazione, come la poesia che sboccia come un fiore di primavera. (Si mette a canterellare)
Come il cavallo,
il cavaliere, maledice,
maledetta sia
questa vita
dove il sognare è tormento
e il vivere stanca.
Claudia Altro che divertimento...
Abdelmalek Smari