A te
Ancora oggi
con te negli occhi...
ho guardato piangere
la tua fontana
tu giocavi coi miei ricordi
indifferente al pianto
della tua fontana
che tanto ti salutava...
lascia, ti dissi, che mi appoggi
con la testa sul tuo seno
e che le mie lacrime
festose scorrano
come i riccioli d’argento
della tua fontana
in apoteosi che piange
gioia e amore canta
lascia, ti dissi anche,
lascia che le mie parole
come vele bianche
sul rosa acceso del tramonto
sull’azzurro incendiato
del tuo mare caldo scorrano
in cerca di un approdo,
prima che sera cali,
il tuo cuore…
ma com’è possibile,
t’intendevo dire…
com’è possibile? Per me uscire?
se io vivo in una gabbia
chiuso dietro sette mura
di ferro e sette
schermi di fiamme…
sii sicuro tenero cuore
che il giorno della liberazione
il giorno in cui il fuoco
muore e le sette cortine
di ferro la ruggine
divora e abbatte
quel giorno correrò
verso di te correrò
ad appoggiare la mia testa
lasciando scorrere sul tuo corpo
come brillanti le mie lacrime
gemme di diamante ardenti
…
ma com’è possibile
quel giorno sarei già andato
non so dove
ma di sicuro lontano… 19-05-14 09.55
Abdelmalek Smari